Storia del gigante – Il diario delle cose improbabili
Giugno 6, 2019 4:51 pm
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Lylian, la protagonista di ‘Il diario delle cose improbabili’, si diverte a scrivere delle storie per raccontarle alla cugina Edith, la ‘Storia del gigante’ è uno dei primi racconti raccolti all’interno del suo diario.
«C’era una volta un bambino, il più piccolo di otto fratelli, che amava teneramente la sua famiglia. Essendo però il più piccolo e inesperto, non veniva mai scelto nei giochi di squadra, così i fratelli giocavano spesso senza di lui. Il padre era sempre fuori a sbrigare mille lavoretti per mantenere la sua famiglia e non passava mai del tempo con i bambini.
Anche la madre, indaffarata dalle faccende quotidiane di casa, faceva fatica a stare dietro a tutti quei figli, tanto da trascurarne uno ogni tanto. E tu sai chi?» domandò a Edith affinché parlasse, ma non ricevette risposta.
«Allora proseguo. Il bambino era stanco di essere ignorato e pensava tra sé e sé: “Mi sono stufato di essere il più piccolo della famiglia, voglio crescere. Crescere! Tutti così mi vorranno bene.” Lo desiderò così tanto che, un giorno, escluso da un altro gioco, si accorse che la testa si stava allontanando dalla terra. Qualcosa non andava. I suoi piedi si allungavano… – e, oh! – anche le sue mani diventavano grandi! In poco tempo si trasformò in un gigante.»
«Davvero?» domandò curiosa Edith, che poi quasi si imbarazzò per aver parlato.
Lylian, compiaciuta, la strinse forte a sé, le baciò la fronte e riprese la sua storia.
«Sì, divenne davvero un gigante! Divenne alto come la sua casa di due piani! Ed era forte come nessun altro. E ora pensava tra sé e sé: “Ce l’ho fatta! Sono cresciuto. Ora non mi escluderanno perché sono il più piccolo e mi ameranno tanto!” Ma si sbagliava purtroppo.
I bambini e i suoi genitori erano terrorizzati dalle sue nuove sembianze. Ora lo ignoravano più di prima, e i genitori dovevano lavorare di più per riempire la pancia del gigante. E purtroppo il cibo non era mai abbastanza, e il gigante sentiva un enorme vuoto dentro.
Il vuoto cresceva e cresceva e gli faceva male, sempre di più, tanto che, dopo pochi giorni, il gigante non resistette oltre, si infuriò e iniziò a inghiottire i suoi fratelli e poi i suoi genitori.»
«Oh! Non mi dire che finisce così, la storia. Il gigante non è cattivo!» commentò triste la piccina.
«Il gigante sentì che il suo vuoto stava a mano a mano diminuendo, eppure si dispiacque, voleva bene alla sua famiglia, e ora non sapeva più cosa fare. Credette anche che i suoi non ci fossero più.
Ma a un tratto sentì le loro voci, sentì che pronunciavano parole di amore e di affetto verso di lui. Erano dispiaciuti per averlo ignorato…Ora avevano conosciuto il suo vuoto. Non era colpa della mancanza di cibo, infatti, ma di affetto. E il gigante, commosso, si sentì per la prima volta pieno.
Non aveva più il vuoto dentro, perché adesso aveva il calore della sua famiglia. Il gigante pianse talmente tanto, che dagli occhi caddero gocce enormi che contenevano tutti i suoi familiari. Li pianse tutti e, dopo quell’enorme fatica, tornò piccolo e tutti lo abbracciarono, lo baciarono. E lo nutrirono con il loro affetto ogni giorno sempre di più.»
Fine della storia del gigante nel romanzo ‘Il diario delle cose improbabili’, vi è piaciuta? Fatemi sapere nei commenti!
Categorised in: Estratti
This post was written by Federica Auriemma